La Petrogradskaya Storona

La Petrogradskaya Storona è il punto dal quale iniziò la costruzione della città. Senza dubbio è uno dei quartieri più affascinanti, per le sue vie e per i suoi edifici dotati di uno stile unico.  Si collega al centro della città tramite il ponte della Trinità, e a Vasilevski Ostrov tramite il Birzhevoi e Tuchkov. Ospita uno dei simboli della città: la fortezza di Pietro e Paolo, progettata da Domenico Trezzini nel 1703, riconoscibile per il pennone dorato della sua cattedrale e protagonista delle foto che ritraggono la città nel corso delle notti bianche. Nella storia della città la fortezza ha avuto diversi ruoli, come comando militare e come prigione. Oggi è un museo. Dietro alla fortezza c’è lo splendido parco Aleksandrovskiy, dove ci sono il teatro Baltiiski Dom, lo zoo e il planetario. Nella bella stagione il parco è un luogo gradevole dove passeggiare e rilassarsi, pur rimanendo nel centro città. Al suo interno la Petrogradskaya Storona racchiude edifici dall’alto valore artistico: su Kammenostrovskiy  e Bolshoi Prospekt, le due arterie principali, e nelle vie interne, come Uliza Lenina, Kronverskiy Prospekt, Uliza Chapaeva. Il quartiere è popolato in maniera densissima, e da una recente stima emerge che Ploshad Lva Tolstova sia il punto più inquinato dell’intera San Pietroburgo. Sul lato orientale è ormeggiato l’incrociatore Aurora, famoso per aver dato il segnale d’inizio della rivoluzione d’ottobre con un colpo di cannone. Dal 2011 l’incrociatore, nonostante le proteste della flotta del Baltico, è ufficialmente in pensione, ed è un museo frequentatissimo. Non lontano dall’Aurora si trova la splendida moschea di Konny Pereulok, davanti alla quale i venerdì si radunano i praticanti di religione musulmana. Sul lato occidentale si staglia lo stadio Petrovskiy, la casa dell’amatissima squadra di calcio locale, lo Zenit. Non è raro, nei giorni di campionato, incontrare orde di “Zenitovzi”, riconoscibili per le sciarpette azzurre, passeggiare per il quartiere e sostare nei cortili e nei giardinetti, scandendo cori e bevendo birra. Per gli amanti del rock, in Uliza Blochina 13, vicino alla metro Sportivnaya, c’è il Kamchatka, pittoresco locale-museo che vide l’ascesa di Viktor Tsoi, leggendario cantante della seconda metà degli ’80. Tsoi, scomparso prematuramente nel ’91 e popolarissimo in tutta la Russia, viene cantato e osannato da adolescenti e non, i quali si radunano periodicamente davanti al Kamchatka e in altri punti della città. Per i nostalgici nel quartiere sono presenti ben due busti di Lenin: uno all’angolo di Ul. Lenina e Bolshoi Prospekt, l’altro  in un parchetto lungo Kammenoostrovskiy Pr. all’altezza di Bolshaya Monetnaya. La Petrogradskaya Storona è servita da due linee della metro: la linea violetta, con le stazioni Sportivnaya (presso lo stadio Petrovsky) e Chkalovskaya, e la linea azzurra , con le stazioni Gorkovskaya (parco Aleksandrovsky) e Petrogradskaya. Da vedere la struttura avvenieristica e “spaziale” della metro Gorkovskaya, recentemente ristrutturata.

Vasilevski Ostrov

Il quartiere di Vasilevski Ostrov è un quartiere residenziale posto su un’isola nella parte occidentale della città, collegato al rione centrale dal Dvorzovi most, il ponte più famoso attorno al quale si assiepa la gente di notte per vederlo alzarsi al passaggio delle navi. Originariamente vedeva un insediamento tedesco, e secondo i piani di Pietro il Grandesarebbe dovuto diventare il centro della città e avrebbe dovuto ospitare tutti gli uffici amministrativi. Le sue vie sono disposte a “reticolo”, e la “sesta linea”, nei pressi della stazione della metro, è la principale via pedonale che raccoglie accoglienti cafè e bar dotati di veranda. In generale il quartiere ha un aspetto più europeo che russo. Ospita l’SPBGU, l’Università statale di San Pietroburgo con le sue facoltà e gli studentati connessi. La Kunstkamera, impressionante collezione di stranezze antropologiche che Pietro il Grande acquistò in Olanda, è un magnificente edificio in stile barocco che si staglia sul lungo Neva e aprì i battenti, primo museo in Russia, nel 1727.                          La “Strelka” è la lingua di terra centrale di Vasilevski Ostrov, famosa per il suo splendido ensamble, con il vecchio palazzo della borsa decorato da due rossi rostri simboleggianti il rapporto della città con il mare. La “Strelka” è raffigurata sulla banconota da 50 rubli, e frequentata durante le tipiche passeggiate che si compiono nel corso dei matrimoni russi.